Piccola biografia
Dovrei fare cenno all'Istituto Statale d'Arte frequentato a Chiavari e all'Accademia di Belle Arti di Scultura di Carrara, che mi ha vista impegnata per quattro anni sino al 2000, ma, se lo facessi, attribuirei il mio merito artistico (elevato o scarso che sia) a scuole che in vero non mi hanno trasmesso ne' capacità tecnica ne' tantomeno passione. Reputo tali scuole una deludente perdita di tempo, attribuibile in parte agli anni di riforme e assenteismi , occupazioni e proteste vuote, troppo frequenti in quel periodo, e riesco ad attribuire ad esse solo un merito: quello di avermi fatto perseguire il mio sogno di artista cercando in me stessa, coi limiti della mia inesperienza, quella passione che il mio essere non vuole lasciare.
Dunque la sola cosa che posso dire di me è l'unica che ha sempre accompagnato la mia vera essenza ed è tanto semplice da capire se la si prova, quanto difficile da spiegare a parole, ma è l'unica che meglio mi descrive.
Sin da bambina mi capitava in maniera del tutto improvvisa di inspirare e di avvertire esattamente dentro al torace un senso di profonda beatitudine, di meraviglia verso la vita e di amore per essa. Un senso di felicità tale che mai nulla, neppure il più ambito dei regali natalizi o una qualunque notizia positiva potesse procurarmi. Ne' allora, quando le gioie dei bambini esplodono come scintille di eternità nei loro petti, nonostante appaiano agli adulti entusiasmi effimeri, ne' ora, in cui maturità, riflessioni ed esperienze di vita mi rendono consapevole di innumerevoli mie fortune e dunque mi portano ad essere felice in maniera ragionata.
Ma quel respiro non mi ha mai abbandonata e ancora ora all'improvviso mi travolge colmandomi i polmoni e facendomi sentire tutto ciò che di magico c'è nella nostra esistenza.
Questa sensazione di profonda meraviglia la avverto, anche se in forma lievemente diversa, di fronte ad alcune opere d'arte. Opere che hanno segnato la mia vita, che mi hanno fatto piangere di puro piacere, estasiarmi e riempirmi l'anima di tanta bellezza.
Le osservo o le sento (perché tra esse c'è anche la musica)e percepisco in esse la passione, la fatica, l'ispirazione ed il senso del divino che l'artista ha provato eseguendole.
Ne seguo le tracce lasciate dallo scalpello, mi perdo a seguire la luce e la maestria di certe pennellate o la complessa partitura di opere che all'ascolto appaiono un gioco di semplicità.
Questo stupore innanzi a tanta grandezza, avvertito già in tenera età, mi ha fatto seguire ed inseguire l'arte perché attraverso essa io possa cercare, almeno in piccolissima parte, di trasmettere certe emozioni.
Questo il mio desiderio più ambizioso e più intimo.
Questo ciò che sono, coi miei limiti artistici, ma con la profonda gioia d'un bambino.